Il termine inglese “roadkill” descrive i resti di un animale ucciso per strada da un auto/motoveicolo. (American Heritage® Dictionary of the English Language, Fifth Edition. (2011)). Questi animali sono vittime di collisioni stradali a cui ci si riferisce nella letteratura con i termini tecnici di Animal-Vehicle Collision (AVC), e Wildlife- Vehicle Collision (WVC). (Van der Ree, Smith & Grilo, 2015).

Gli incidenti stradali con la fauna selvatica rappresentano un problema ambientale e socio-economico, aventi serie ripercussioni per la salute umana e il traffico veicolare in tutto il mondo (Conover et al., 1995, Groot-Bruinderink e Hazebroek 1996 Forman e Alexander 1998 Coffin 2007 Bissonette e Kassar, 2008 Gordon 2009).

Strade e traffico influenzano la fauna selvatica in vari modi. In alcune popolazioni di fauna selvatica aumenta la mortalità faunistica a causa dell’aumento di strade e del traffico veicolare. Queste barriere architettoniche e fisiche limitano la mobilità degli animali, frammentandone le popolazioni e riducendo la connessione tra gli habitat e, di conseguenza, la loro qualità. La frammentazione comporta un cambiamento nella disponibilità di risorse trofiche e di habitat, fattori che contribuiscono grandemente alla sopravvivenza di una specie animale (al. Grillo et 2010). Gli incidenti stradali con la fauna selvatica rappresentano uno dei conflitti più attuali e complessi tra gli esseri umani e la fauna selvatica e sono quindi un importante fattore contribuente alla coesistenza tra uomo e natura (Grilo et al. 2009, 2010, Blackwell et al. 2016).

Gli incidenti stradali con la fauna selvatica avvengono principalmente in seguito alla combinazione di variabili indipendenti appartenenti a una delle tre categorie: Guidatore, animale e località dell’incidente (Christie & Nason, 2003).

Il progetto prevede una riduzione degli incidenti stradali con la fauna selvatica, nei paesi oggetto di indagine, attraverso l’educazione e la formazione degli utenti stradali sulle tre categorie nominate.

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